Sherlock Holmes

Pillole di Doccia: un viaggio con una meta al mese, per conoscere meglio la storia della nostra bellissima biblioteca.

Il sesto appuntamento lo abbiamo dedicato alla Statua di Sherlock Holmes

Hai mai fatto caso al busto di Sherlock Holmes nella sala studio del primo piano?

Il busto, opera di Giancarlo Buratti è stato donato al Comune Sesto Fiorentino nel 2002 per commemorare il centenario di uscita del Il mastino di Baskerville ed è conservato in biblioteca sin da quando la sua sede si trovava in via Fratti.

Ma esiste un legame c’è tra Holmes e Sesto?

Dalle innumerevoli discussioni nate intorno alle avventure di Sherlock Holmes viene elaborata una teoria, a metà tra finzione e riscontri reali, per cui ne l’ ”Avventura della casa vuota” si legge che Holmes, sopravvissuto a un agguato in Svizzera nel 1861, si recò in incognito a Firenze in treno. Per Holmes sarebbe stato pericoloso trovarsi a Firenze in quei giorni poiché erano in corso vere e proprie caccie all’uomo in cerca di socialisti e anarchici, e la città era piena di inglesi che avrebbero facilmente potuto riconoscerlo. Dunque si pensò che potesse essere sceso a Sesto proprio per trovare qualcuno che potesse rifornirlo di denaro, documenti e sostegno. Studiosi e appassionati vedono in questa figura il ritratto di Paolo Lorenzini, fratello di Carlo Collodi e direttore della Ginori, che si recava spesso a Londra a quell’epoca. Si dice che Holmes per nascondersi possa essersi finto un tecnico straniero assunto da Lorenzini alla Ginori grazie anche alle ottime conoscenze nelle campo della chimica.

E’ dunque possibile che Sherlock abbia passeggiato nelle sale della nostra biblioteca?

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